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Libri: “La Puente”

Libri: “La Puente”

Abbiamo selezionato per questa rubrica, in collaborazione con la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova, alcuni esempi di pubblicazioni di donne fotografe che, per un motivo o per un altro, o per tanti motivi insieme, restituiscono quella magia.

Charlotte Schmitz, La Puente, Fotoevidence.

“Pensi che sia possibile che qualcuno
si innamori di noi mentre lavoriamo?”
“Certo!”
“Io non ci credo.”

La Puente. Il nome di un bordello di Machala, nel sud dell’Ecuador, dove lavorano più di 150 donne che la fotografa frequenta, conosce e ci presenta. E come le pagine del libro che si alternano patinate e di carta velina, vediamo pizzi esorbitanti, tanga, tacchi e zeppe di plastica e poi sorrisi, particolari fotografati (un lenzuolo rammendato, un asciugamano appeso alla porta, una borsa, ciabatte rosa) che ci raccontano un’altra storia.
Il libro diventa così un palcoscenico per queste donne. Un’occasione di legittimazione che va al di là del lavoro e della smania di aprire e chiudere la porta delle stanze.

 .

Gli uomini non compaiono quasi: un uomo a mezzo busto con i pantaloni abbassati, un braccio tatuato con una mano appoggiata, parrebbe delicatamente, e un ultimo a figura intera, dipinto con smalto trasparente rosso, che sembra gentile.

La Puente si riempie lentamente.
Un uomo entra nella stanza n. 7 e chiude la porta.
10.50 del mattino.

Nel lavoro non c’è ombra di giudizio e nemmeno di compassione, diventa semplicemente un’occasione per le donne di La Puente di essere riconosciute. E noi le riconosciamo, nonostante i visi siano sempre celati, perché nascosti, tagliati o coperti con smalti variopinti.
Le immagini sono state create in collaborazione con loro, che hanno scelto le pose e sono entrate a far parte del processo creativo applicando lo smalto sulle polaroid per nascondere la propria identità, ma anche per divertirsi, per partecipare alla creazione delle proprie narrazioni.

In un’intervista che accompagna la pubblicazione, una donna, mentre applica stelline brillanti sulla sua polaroid, racconta: “Mi piacciono molto le stelle, non so perché. È qualcosa di grande, qualcosa di infinito, come una speranza”.
La Puente ha vinto il FotoEvidence Women Award nel 2019.

Charlotte Schmitz appartiene alla minoranza danese che vive in Germania. Il suo approccio alla fotografia documentaria è deliberatamente personale e le permette di comunicare ciò che pensa riguardo alle tematiche che le stanno a cuore: le donne e la migrazione. I suoi lavoro sono apparsi su diverse riviste e quotidiani internazionali. Nel 2020 ha fondato The Journal, un collettivo fotografico che accoglie alcune centinaia di donne.

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