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Libri: “L’odore della notte era quella del gelsomino”

Libri: “L’odore della notte era quella del gelsomino”

Parliamo di libri fotografici, di quella magia che si compie quando contenuto e forma diventano un tutt’uno e si danno forza a vicenda.
Un libro fotografico è un organismo complesso, che al tempo stesso dona vita e completa un progetto fotografico.
Un buon libro fotografico presuppone che ci sia tutto: un progetto interessante, un editing che funziona, stile della grafica e del design che sostengano e potenzino la narrazione, materiali appropriati. Non sempre accade, ma quando c’è equilibrio tra questi elementi, non si tocca più la carta, non si sfogliano pagine, si viene proiettati direttamente dentro la storia.

Abbiamo selezionato per questa rubrica, in collaborazione con la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova, alcuni esempi di pubblicazioni di donne fotografe che, per un motivo o per un altro, o per tanti motivi insieme, restituiscono quella magia.

Flore, L’odore della notte era quello del gelsomino, Postcart.

è meglio sognare la propria vita che viverla,
benché viverla sia ancora sognarla.

Flore propone un viaggio nel tempo inventando fotograficamente un’Indocina mitizzata e la vita che sarebbe stata vissuta quasi cento anni fa da Marguerite Duras e che lei stessa ha raccontato attraverso la scrittura.
Dal titolo alla copertina, dalle immagini al modo in cui vengono trattate, dal formato alla scelta dei materiali (pagine accoppiate, carta pregiata, pagine filtro color oro), il volume riesce a restituire il mistero e l’afflato poetico che avvolge i territori che ritrae. Nell’impossibilità di capire cosa sia sogno e cosa realtà, cosa appartenga all’oggi e cosa al passato, siamo costretti ad abbandonarci alle atmosfere umide e cariche di bellezza di quei luoghi. Siamo lì, siamo nel sogno.
Brevi estratti dai testi di Marguerite Duras fanno da contrappunto alle fotografie.

E quel fiume, quell’incanto, sempre, di giorno e di notte,
vuoto o animato di giunche, di richiami, di risate,
di canti e di uccelli marini che risalgono fin là dalla
pianura dei Giunchi.

 

Artista fotografa franco-spagnola nata nel 1963, FLORE vive e lavora a Parigi. È rappresentata da numerose gallerie, i suoi lavori sono presentati in mostre monografiche in ogni angolo del mondo e molte delle sue opere fanno parte di collezioni pubbliche o private. De­finisce il suo universo poetico fuori dal tempo come un atto politico, il suo modo di collocarsi di fronte al «fascio di tenebre che esala dalla sua epoca».
https://www.flore.ws/

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