Libri: “The island of the colorblind”
Abbiamo selezionato per questa rubrica, in collaborazione con la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova, alcuni esempi di pubblicazioni di donne fotografe che, per un motivo o per un altro, o per tanti motivi insieme, restituiscono quella magia.
Sanne De Wilde, The Island of the Colorblind, Kehrer Verlag.
To see we must first recognize
our blindness
Arnon Grunberg
Alla fine del diciottesimo secolo un catastrofico tifone investì Pingelap, un minuscolo atollo nell’Oceano Pacifico. Il re, uno dei pochi sopravvissuti, portava il raro gene dell’acromatopsia, che causa la completa cecità ai colori, l’estrema sensibilità alla luce e una scarsa visione. Nel tempo, questa malattia ereditaria si è diffusa nella comunità e, da allora, molti degli isolani hanno visto il mondo in bianco e nero.
Sanne De Wilde ce ne racconta la storia servendosi di tre tipi di immagini: foto digitali in bianco e nero, immagini a infrarossi e foto colorate da un gruppo di daltonici olandesi, nelle quali pennellate di colori brillanti illuminano il bianco e nero. Anche la copertina del libro, a fondo bianco, grazie alla sensibilità ai raggi UV, si colora alla luce del giorno scoprendo l’isola incantata nel mezzo dell’oceano.
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Reinventando il mondo, fatto di natura rigogliosa e pochi oggetti, con mille sfumature di grigio e colori sorprendenti, la fotografa smonta i parametri conosciuti e ci induce a considerare come nulla sia oggettivo. Questo lavoro ci parla del senso del limite che può essere trasformato in infinita possibilità, ci parla di soggettività e immaginazione. Il nostro sguardo, la nostra sensibilità, i nostri collegamenti neuronali e la nostra esperienza ci obbligano (e consentono) di vedere in una forma unica e irripetibile.
Che cosa è davvero l’esperienza? In fondo, vale per tutti, mettere gli occhi su qualcosa non è garanzia di vederla. Nessuno di noi, lo dicono anche i neuro-scienziati, vede il mondo come è, ma come il proprio cervello pensa che sia, secondo la sua esperienza e la sua personalissima scala di valori, con buona pace degli integralisti.
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Sanne De Wilde, fotografa belga, esplora nei suoi lavori il ruolo della genetica nella vita delle persone e delle comunità e la loro vulnerabilità agli occhi della società. Nel 2014, è stata selezionata dal British Journal of Photography come una dei migliori talenti emergenti al mondo. Ha ricevuto per The Island of the Colorblind numerosi premi e riconoscimenti. Ha vinto nel 2019 il World Press Photo, insieme a Benedicte Kurzen, per il progetto Land of Ibeji. Dal 2017 è membro dell’Agenzia NOOR.
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