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Libri: “Where Gods Whisper”

Libri: “Where Gods Whisper”

Abbiamo selezionato per questa rubrica, in collaborazione con la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova, alcuni esempi di pubblicazioni di donne fotografe che, per un motivo o per un altro, o per tanti motivi insieme, restituiscono quella magia.

Monika Bulaj, Where Gods Whisper, Contrasto

Questo lavoro è cambiato negli anni. All’i­nizio documentavo le piccole e le grandi religioni nelle ombre delle guerre antiche e recenti. […]. Ora quello che faccio è una cosa semplice, quasi infantile: raccolgo schegge di un grande specchio rotto, miliardi di schegge, frammenti incoerenti, pezzi, atomi, forse mattoni della Torre di Babele […] sognando quell’immagine intera del mondo che magari da qualche parte c’è, o forse c’era e s’è perduta.

Una frase che potrebbe bastare per inquadrare il senso del lavoro di Monika Bulaj. Una ricerca appassionata e assetata, allo stesso tempo consapevole della fragilità di questi fili, esili emergenze e resistenze.
Ricompone i frammenti, Monika, riunisce le divisioni apparenti, rappacifica il mondo spirituale attraverso le tracce concrete di ciò che unisce il nostro pellegrinare.

 .

Mi piace che ci siano luoghi sulla terra
dove il sacro spazza via i confini.

Il racconto si frammenta e poi aderisce alla realtà per poi frammentarsi ancora e immergersi nel mito e nella storia. Attraversa luoghi “nei quali le parole non sono state staccate dagli oggetti – e nei quali, come nella Grecia antica – abitano dei nelle spoglie di esseri umani” restituendoci una visione alternativa, stralci di luce improvvisa nei quali riconoscersi.

Come ci si orienta per non perdersi, per non impazzire
tra tutti i calendari e le epoche, gli innumerevoli segni,
le misure, gli alfabeti che vanno da sinistra a destra
e dall’alto al basso?

 

Fotografa, reporter, documentarista, Monika Bulaj (Varsavia, 1966), lavora sui confini delle fedi, minoranze e popoli nomadi a rischio, in Eurasia, Africa e nei Caraibi. Ha studiato filologia all’Università di Varsavia, e seguito corsi di antropologia, filosofia, teologia, teatro di ricerca e danza. Attrice, insegnante e regista teatrale, insegna contemporaneamente fotografia, teatro di strada e danza sui trampoli ai bambini delle comunità a rischio. Ha pubblicato libri, prodotto un centinaio di mostre fotografiche e ricevuto diversi premi per la fotografia e il reportage letterario.

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